Dopo la firma, per il comune di Pescia con l'assessore all'ambiente Fabio Bellandi, dell'accordo tra regione e comuni dell'area di rilevamento "Piana lucchese", per il superamento dell'inquinamento da polveri sottili e non solo che da tempo affligge il territorio, arrivano ora i bandi e quindi la concreta possibilità di accedere alle opportunità in essi contenute.
Ci sono infatti soldi e contributi a chi, effettivamente, interviene su quelle che sono definite dai vari comitati scientifici che studiano il fenomeno le cuse principali di questo inquinamento.
Infatti, dai risultati del progetto di ricerca PATOS (Particolato atmosferico in Toscana), è emerso che la causa principale dei superamenti è addebitabile alla combustione di biomasse, sia per il riscaldamento domestico sia come pratica di abbruciamento di sfalci e potature all'aperto.
Per questo motivo la regione Toscana mette a disposizione 900.000 per finanziare due tipologie di intervento:
- contributi per la sostituzione di impianti termici inquinanti con soluzioni a più basso impatto ambientale (risorse regionali 600.000,00)
- contributi per l'acquisto di biotrituratori come alternativa alla pratica di abbruciamento all'aperto degli sfalci delle potature (risorse statali 300.000,00)
La modulistica per la presentazione della domanda, che è possibile dal 2 novembre al 2 marzo 2021, è visionabile e scaricabile su questo sito, oppure contattando l' Ufficio Pubbliche Relazioni (che riceve su appuntamento), o i seguenti numeri telefonici : 05724920 - 0572492376 - 0572492318.
"Entriamo nella fase operativa e abbiamo intenzione di coinvolgere le associazioni di categoria, specialmente in ambito agricolo, per affiancarle in questa momento di presentazione delle domande. Su questo tema della riduzione delle pm10 e in generale dell'inquinamento invitiamo tutti i soggetti coinvolti a cominciare a lavorare, acquisendo pareri e cercando informazioni - dicono il sindaco di Pescia Oreste Giurlani e l'assessore all'ambiente Fabio Bellandi- per studiare forme alterative di smaltimento di rifiuti. Abbiamo conoscenza di tecnologie assolutamente prive di ricadute ambientali che sarebbe bene approfondire per alcuni materiali, il cui smaltimento potrebbe produrre energia e diventare da una spesa a una risorsa. Non possiamo continuare così e chi amministra non può basarsi sul sentito dire, ma ci vuole una forte azione anche scientifica".