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Il consiglio comunale dà il via libera alla procedura di liquidazione del Coad.

Al comune di Pescia oltre 2 milioni, verrà definitivamente smantellato l'inceneritore e in più arriveranno 100mila euro ogni anno da reinvestire nella frazione di Veneri.

 
 

Si profila un importante risultato ambientale ed economico dalla conclusione della procedura di liquidazione della Coad, la vendita del complesso industriale e tutto quanto vi è collegato.

Per il comune di Pescia si tratta della conclusione di un iter partito oltre 15 anni fa, con l'arrivo di oltre due milioni di euro una tantum e di 100mila euro ogni anno che saranno reinvestiti nella frazione di Veneri. Oltre a questo ci saranno controlli ambientali continui e costanti, ancora più elevati rispetto a oggi e, soprattutto, verrà definitivamente demolito l'inceneritore e le strutture annesse, presenti sul territorio da 40 anni e mai funzionanti.  Gli oltre 2 milioni verranno reinvestiti in infrastrutture e servizi, come strade, parcheggi, piazze, aree verdi, prevalentemente nella zona sud del territorio comunale pesciatino, partendo appunto da Veneri.

Nell'ultima seduta del consiglio comunale è stato approvato il mandato ai liquidatori del Coad per dare corso alla procedura di vendita del complesso immobiliare rappresentato dal depuratore centrale e delle strutture a esso collegate.


In questo modo si chiude una vicenda che dura ormai da più di 15 anni, in seguito alla decisione che fu assunta allora dai comuni di Pescia e Villa Basilica, proprietari del Coad, di mettere tutto in liquidazione.


Lo scorso anno si sono conclusi gli accertamenti periziali, disposti dai liquidatori, necessari a definire il valore del complesso del Coad, a seguito dei quali è stato possibile rendere esecutiva la decisione di procedere alla liquidazione e messa a gara del complesso stesso.


La liquidazione deriva dal fatto che il depuratore di Veneri, o meglio la depurazione industriale in generale, non fa più parte del sistema idrico integrato che comprende solo l'acqua e la depurazione civile e quindi i comuni hanno deciso la sua dismissione.

Oltre a questo c'è anche la considerazione che si tratta infatti di un impianto che necessita di forti investimenti per una sua necessaria riqualificazione, che quindi saranno fatti dagli acquirenti, senza gravare sul bilancio comunale.


Infatti, nella gara che sarà predisposta, saranno a carico dell'aggiudicatario anche la demolizione dell'inceneritore, peraltro mai messo in funzione, e di altri manufatti, in primis la tettoia, che fanno parte del complesso.


L'impianto riqualificato rimane una struttura essenziale per il distretto cartario di Villa Basilica, la cui importanza non può essere esaurita con la semplice espressione che "i cartai scaricano tutti i loro problemi di Pescia", in quanto l'esistenza e il consolidamento di quella realtà produttiva è un valore aggiunto sia in termini economici che sociali per tutto il territorio, Pescia compresa.

"Quindi- conferma l'assessore Aldo Morelli- , rispetto alle preoccupazioni che sono apparse sia in consiglio comunale che fuori, è bene chiarire che sarà proprio il progetto di riqualificazione dell'impianto a essere sottoposto a tutti i controlli ambientali che in questi anni si sono evoluti, delle nuove norme previste dalla regione Toscana, a garantire la qualità e la quantità delle acque che confluiranno nella Pescia di Collodi, con grandi vantaggi per tutti".

 
 

 
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