Per un giorno Pescia è stata sicuramente al centro della cultura toscana con l’inaugurazione della mostra su Libero Andreotti che ha richiamato un folto pubblico, sia pure con tutte le limitazioni covid, e tanti studiosi e personaggi illustri del mondo dell’arte e non solo.
Dopo i saluti di Aldo Morelli per conto dell’amministrazione comunale, hanno preso la parola Cristina Pantera, vicepresidente della Fondazione Caript, che ha finanziato l’iniziativa, Monica Preti, coordinatore del sistema museale della provincia di Pistoia, il vescovo di Pescia Roberto Filippini, il presidente del CeDaCot , il centro documentazione dell’architettura contemporanea in Toscana, Ezio Godoli e le curatrici della mostra Elvira Altiero e Claudia Massi.
Tra i presenti, gli eredi di Libero Andreotti che hanno confermato la volontà di collaborare con l’ente municipale per la gipsoteca, e Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze.
La mostra, che ha unito il comune di Pescia, il patrocinio della regione Toscana e la fattiva collaborazione della Sovrintendenza ai Beni artistici e ambientali, raccoglie e racconta l’esperienza artistica di Libero Andreotti (1875-1933), con particolare riferimento alla scultura monumentale e alle arti applicate, e al contempo considerarne la dimensione privata, attraverso una selezione di fotografie storiche, disegni e documenti, in gran parte inediti e mai esposti prima provenienti dall’archivio pesciatino e da una raccolta privata
L’esposizione ha consentito inoltre di restituire al pubblico alcuni gessi finora rimasti nascosti nei depositi del museo e mai resi visibili fino a oggi: tra questi, spicca l’imponente busto dell’Italia turrita con la testa dell’eroe caduto, che facevano parte del modello preparatorio per il monumento ai caduti di Saronno, come pure la scultura del Cristo della cappella alla Madre italiana in Santa Croce e alcuni preziosi bozzetti riferibili al monumento ai caduti, mai realizzato, di Milano. Sono esposti anche una serie di disegni e fotografie da un raro album di ricordi recentemente acquisiti dal Comune di Pescia grazie a una donazione degli eredi dell’artista, ed un nucleo di opere grafiche concesse in prestito da una collezione privata.