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Venere Nemica con Drusilla Foer

 
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𝗩𝗘𝗡𝗘𝗥𝗘 𝗡𝗘𝗠𝗜𝗖𝗔
𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝗗𝗿𝘂𝘀𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗼𝗲𝗿 𝗲 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗰𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶
𝗿𝗲𝗴𝗶𝗮 𝗗𝗶𝗺𝗶𝘁𝗿𝗶 𝗠𝗶𝗹𝗼𝗽𝘂𝗹𝗼𝘀

𝒄𝙤𝒏 𝑫𝙧𝒖𝙨𝒊𝙡𝒍𝙖 𝙁𝒐𝙚𝒓
𝒆 𝒄𝙤𝒏 𝒍𝙖 𝙥𝒂𝙧𝒕𝙚𝒄𝙞𝒑𝙖𝒛𝙞𝒐𝙣𝒆 𝒅𝙞 𝙀𝒍𝙚𝒏𝙖 𝙏𝒂𝙡𝒆𝙣𝒕𝙞

Il Teatro Pacini di Pescia, gremito in ogni ordine di posti, si appresta ad accogliere 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶' 𝟮𝟰 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 (𝗼𝗿𝗲 𝟮𝟬.𝟰𝟱), la smagliante Drusilla Foer e il suo spettacolo 𝗩𝗘𝗡𝗘𝗥𝗘 𝗡𝗘𝗠𝗜𝗖𝗔, nell’ambito della Stagione Teatrale 2024/25, promossa dall’Amministrazione Comunale con Fondazione Teatri di Pistoia.

Scritto dalla stessa Drusilla con Giancarlo Marinelli e diretto da Dimitri Milopulos, lo spettacolo, a tratti musical, vede la partecipazione di Elena Talenti e si ispira alla favola di Apuleio Amore e Psiche, rileggendo il Mito in modo divertente e commovente, in bilico tra tragedia e commedia e declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei.

Venere, Dea della bellezza e dell’amore, esiste ancora.
Creatura immortale, l’antica Dea vive oggi lontano dall’Olimpo e dai suoi parenti, immaturi, vendicativi, capricciosi, prigionieri come la Dea stessa nell’eterna bolla di tempo che è l’immortalità.
Ha trovato casa a Parigi, fra gli uomini, di cui teneramente invidia la mortalità, che li costringe all’urgenza di vivere emozioni, esperienze, sentimenti. Venere può permettersi di essere imperfetta tra gli umani. Si sa: in tempi duri per tutti - in particolare per gli Dei in deficit crescente di fede e consenso - potersi permettere finalmente di vivere nell’imperfezione dell’umano esistere, godendo delle debolezze umane come la moda e il lusso, non è cosa da poco per la nostra Immortale Eroina. “Immaginate la mia gioia. Una dea, condannata a vivere nell’eterna umidità del mare, scoprire l’esistenza della messa in piega!”.

Grazie al rapporto con la sua misteriosa e inseparabile cameriera, bellissima, Venere, quasi per gioco, nel momento in cui gli uomini non credono più agli dei ma agli eroi, ripiomba nel passato: nella storia di Amore, il figlio ingrato e disobbediente, e Psiche, sulla quale Venere - da suocera nemica- riversa tutto il suo rancore di Dea frustrata e di Madre tradita. “Contro la straordinaria mortale, creduta Venere in terra”, la vendetta sarà inesorabile e terribile. Ma nel paradosso feroce e dolcissimo della vita che non risparmia nessuno, nemmeno gli Dei, Venere insieme all’odio scoprirà anche l’amore (… Io che sono sempre stata la mia sola priorità); un amore infinito e incondizionato per quel figlio ferito che, in fuga dall’amata, torna da sua madre per curare le ferite del corpo e dell’anima. “Se c’è una cosa che un Dio detesta è non essere creduto”.

La Stagione del Teatro Pacini prosegue venerdì 21 febbraio (ore 20.45) con un concerto imperdibile, in collaborazione con Music Pool: Il cielo è sopra le stelle. Omaggio a Pino Daniele, protagonista una delle più grandi coppie del jazz italiano di oggi, quella formata da Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, con la loro originale interpretazione di brani del grande repertorio del cantautore napoletano.

𝗜𝗻𝗳𝗼 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝘁𝗮:

- 𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑇𝑒𝑎𝑡𝑟𝑜 𝑃𝑎𝑐𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑃𝑒𝑠𝑐𝑖𝑎 (𝑡𝑒𝑙. 0572 495161) 𝑎𝑝𝑟𝑖𝑟𝑎̀ 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑒𝑑𝑖̀ 23 𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑒𝑟𝑑𝑖̀ 24 𝑔𝑒𝑛𝑛𝑎𝑖𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 16 𝑎𝑙𝑙𝑒 19; 𝑙𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑟𝑒 19.45.

- 𝑏𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑇𝑒𝑎𝑡𝑟𝑜 𝑀𝑎𝑛𝑧𝑜𝑛𝑖 (0573 991609)

- 𝑜𝑛𝑙𝑖𝑛𝑒 𝑠𝑢 𝑤𝑤𝑤.𝑏𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒𝑡𝑡𝑜𝑣𝑒𝑙𝑜𝑐𝑒.𝑖𝑡

Tutte le informazioni sulla stagione del Teatro Pacini di Pescia su www.teatridipistoia.it

LA STAGIONE DEL TEATRO PACINI DI PESCIA prosegue con:

Venerdì 21 febbraio (ore 20.45) è la volta di una delle più grandi coppie del jazz italiano di oggi, quella formata da Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, con IL CIELO È PIENO DI STELLE, la loro originale interpretazione di brani del grande repertorio del cantautore napoletano Pino Daniele. Il ‘tandem’ dei due musicisti ripercorre le diverse traiettorie musicali di Pino Daniele (tra cui, l’immancabile Napule è, Je so’ pazzo, Anna verrà), cercando di restituire un ritratto inedito del cantautore napoletano, la cui musica – blues, rock, funky, ma anche tantissimo jazz – e poetica hanno influenzato generazioni di musicisti.

In una messinscena onirica e suggestiva (ambientata in Italia, dall’Unità ai primi anni ‘70 secondo l’elaborazione teatrale curata da Pino Tierno), Giorgio Lupano è il protagonista, venerdì 7 marzo (ore 20.45), della straordinaria favola moderna di Francis Scott Fitzgerald, LA VITA AL CONTRARIO. Il curioso caso di Benjamin Button, da cui fu tratto nel 2008 anche il film di David Fincher, con Brad Pitt: la storia dell’uomo, vittima di un curioso scherzo del destino, che affronta l’infanzia come se fosse un anziano e la vecchiaia come un bambino. Lo spettacolo, per la regia di Ferdinando Ceriani, vede in scena anche Elisabetta Dugatto e s’interroga sul significato della vita, quella vita ‘inversa’ che Benjamin vuole raccontare prima di cadere in un eterno presente.

Fiore all’occhiello del repertorio del Gomalan Brass Quintet, il progetto Aida è la grande sfida che il quintetto lancia all'inespugnabile fortezza della lirica: in scena domenica 16 marzo (ore 16.30) con GOMALAN + AIDA, i cinque musicisti in abiti di scena – Francesco Gibellini, Nilo Caracristi, Stefano Ammannati, Marco Pierobon (che cura anche i 14 brani arrangiati per quintetto d’ottoni) e Gianluca Scipioni – suonano, cantano, interpretano, recitano, ballano l’opera, trasformandosi di volta in volta, sulle note di Giuseppe Verdi, in Aida, Radamès, Amneris, Il Faraone, Amonasro, in un rapido susseguirsi di arie, musica e prosa. Non per ridicolizzare un capolavoro, ma per renderlo fruibile e comprensibile a chi non lo conoscesse.

Nel ruolo della bellissima e volitiva Immacolata Consalvi, Nancy Brilli, diretta da Pierluigi Iorio, è la protagonista della commedia noir L’EBREO, mercoledì 2 aprile (ore 20.45), uno dei testi più avvincenti di Gianni Clementi, nel quale albergano diversi temi storicamente legati a un tempo apparentemente lontano che risultano ancora oggi tristemente attuali. Ambientato a metà degli anni ‘50, la pièce ha il dichiarato intento di indagare l’animo umano e il grado di aberrazione al quale si può arrivare pur di non perdere i privilegi acquisiti. Al fianco di Nancy Brilli, Fabio Bussotti e Claudio Mazzenga.

L’idea che le donne siano state considerate, per secoli, fisiologicamente deficienti può suggerirci qualcosa?
Mette in scena questa domanda lo spettacolo che chiude la Stagione del Pacini, giovedì 10 aprile (ore 20.45), L’INFERIORITÀ MENTALE DELLA DONNA, un evergreen del pensiero reazionario tra musica e parole di Giovanna Gra, liberamente ispirato all’omonimo trattato, scritto nel 1900, da Paul Julius Moebius, assistente nella sezione di neurologia di Lipsia. La regia è di Gra&Mmamor. Veronica Pivetti, ironica ed effervescente protagonista, moderna Mary Shelley ci racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna. Ad accompagnarla sul palco il musicista Anselmo Luisi che, insieme all’attrice, eseguirà canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile, con gli arrangiamenti di Alessandro Nidi.



 
 

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