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La vita al contrario. Il curioso caso di Benjamin Button.

 
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𝗦𝗧𝗔𝗚𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗧𝗘𝗔𝗧𝗥𝗔𝗟𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟰/𝟮𝟱
𝗩𝗘𝗡𝗘𝗥𝗗𝗶̀ 𝟳 𝗠𝗔𝗥𝗭𝗢 𝗼𝗿𝗲 𝟮𝟬.𝟰𝟱
𝗟𝗔 𝗩𝗜𝗧𝗔 𝗔𝗟 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗔𝗥𝗜𝗢. 𝗜𝗹 𝗰𝘂𝗿𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗲𝗻𝗷𝗮𝗺𝗶𝗻 𝗕𝘂𝘁𝘁𝗼𝗻

elaborazione teatrale Pino Tierno
regia Ferdinando Ceriani
con Giorgio Lupano
e con Elisabetta Dugatto
ideazione scenica Lorenzo Cutuli
colonna sonora Giovanna Famulari e Riccardo Eberspacher
costumi Laura dè Navasques/costumEpoque
ArtistiAssociati-Centro di Produzione Teatrale

> 𝒐𝒓𝒆 18 𝒊𝒏𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝑮𝒊𝒐𝒓𝒈𝒊𝒐 𝑳𝒖𝒑𝒂𝒏𝒐 𝒆 𝑬𝒍𝒊𝒔𝒂𝒃𝒆𝒕𝒕𝒂 𝑫𝒖𝒈𝒂𝒕𝒕𝒐
𝒂𝒍𝒍𝒂 𝑭𝒐𝒏𝒅𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑷𝑶𝑴𝑨 𝑳𝒊𝒃𝒆𝒓𝒂𝒕𝒖𝒕𝒕𝒊
(𝒊𝒏𝒈𝒓𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒍𝒊𝒃𝒆𝒓𝒐, 𝒇𝒊𝒏𝒐 𝒂𝒅 𝒆𝒔𝒂𝒖𝒓𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒑𝒐𝒔𝒕𝒊)

In una messinscena onirica e suggestiva, Giorgio Lupano dà anima e corpo alla storia dell’uomo nato anziano che ha vissuto la sua vita all’incontrario.
Per dirci che ognuno è speciale.
Nato ottantenne nel corpo di un bambino, Nino Cotone vive (ma solo nell’aspetto) una vita inversa.
Vittima di un curioso scherzo del destino, affronta l’infanzia come se fosse un anziano e la vecchiaia come se fosse un bambino.
Ha con sé una valigia in cui ha raccolto i ricordi della sua strana vita.

Vuole raccontarla prima di dimenticare, prima di cadere in un eterno presente, quello dei neonati che non hanno la percezione del tempo che passa.
Nell’adattamento di Pino Tierno, la straordinaria favola moderna di F. S. Fitzgerald, che s’interroga sul significato della vita, si svolge in Italia, dall’Unità ai primi Anni Settanta.

Da questo romanzo è stato tratto il film di David Fincher Il curioso caso di Benjamin Button del 2008 con Brad Pitt e Cate Blanchett vincitore di 3 premi Oscar.
Note di regia | Un uomo in controluce che sembra stia per partire verso un fascio luminoso che già in parte lo avvolge… ma esita. Si ferma. Il rumore della lancetta di un orologio segna il tempo. Poi, quasi strappandosi al suo destino, viene in proscenio, si rivela allo spettatore: è Nino, nato anziano e morto bambino. Ha con sé una valigia in cui ha raccolto i ricordi della sua strana vita. Così inizia lo spettacolo La vita al contrario, versione teatrale della straordinaria favola moderna di F. S. Fitzgerald The curious case of Benjamin Button, pubblicata per la prima volta nel 1922, che s’interroga sul significato della vita, sulla sua imprevedibilità e sull’ineluttabilità della morte: “Capita a tutti di sentirsi diversi in un modo o nell’altro, ma andiamo tutti nello stesso posto, solo che per arrivarci prendiamo strade diverse…” Nino apre la sua valigia e ne tira fuori una vecchia cartella ricolma di fogli ingialliti: è il racconto della sua vita. Nato ottantenne nel corpo di un bambino, vive (ma solo nell’aspetto) una vita inversa. Vittima di una linearità alterata paradossale, affronta l’infanzia come se fosse un anziano e la vecchiaia come se fosse un bambino. Ma queste molteplici temporalità sembrano riunirsi e coincidere in un unico punto, ossia nella parola scritta, in quei fogli del suo diario che Nino vuole affidare alla memoria degli spettatori: “Tutti hanno una vita speciale a modo loro, tutti sono qualcosa che nessun altro è, né sarà mai. Perciò io non credo che la mia storia sia più speciale di quella che vive o ha vissuto ognuno di voi. In fondo, siamo tutti fatti di carne e di sangue, e anche se capita di arrivarci per strade diverse, la destinazione resta la stessa. Quello che conta è ciò che succede prima di arrivarci e, se è vero che la memoria dà l’immortalità, oggi voglio raccontarvi la mia storia, per cercare di eludere la tappa d’arrivo, per lo meno nel vostro ricordo.” Nel suo adattamento, Pino Tierno rimane fedele il più possibile all’opera originale servendosi della voce narrante del protagonista, proprio come faceva a suo tempo Fitzgerald che inseriva spesso una voce narrante nelle sue opere. Benjamin Button (nell’adattamento Nino) vuole raccontare la sua storia prima di dimenticarla, prima di cadere in un eterno presente, quello dei neonati che non hanno la percezione del tempo che passa. Tierno ha italianizzato la storia riportandola agli avvenimenti che hanno riguardato il nostro Paese dall’Unità d’Italia fino ai primi anni Sessanta. La messa in scena è infatti accompagnata dai suoni e dalle melodie che hanno caratterizzato quell’arco storico, dalla fine dell’Ottocento passando poi per le due guerre mondiali fino al boom economico.

In questo allestimento, che dà ampio spazio all’onirico e all’immaginazione, Giorgio Lupano dà anima e corpo a quest’avventura fantastica che porterà lo spettatore a ripercorrere parte della storia del nostro paese; e numerosi sono i personaggi a cui grande attore darà voce, movenze, tridimensionalità in un gioco interpretativo che tocca tutte le corde: dal comico, al grottesco, al drammatico. Una figura femminile accompagna l’intera vita del protagonista; prenderà prima le sembianze dell’infermiera che assiste sconvolta alla sua nascita e poi della balia che lo accudisce bambino nelle sue ultime ore di vita. Al centro della storia l’amore per Bettina sua moglie, ma anche le avventure con le altre donne con cui vivrà gli sfrenati anni della sua maturità. Parola, musica, immagini, canzoni sono gli ingredienti del racconto di una vita in cui il tempo, sottratto alla natura convenzionale che l’uomo gli ha attribuito, si reinventa e ci fa riflettere sul senso di un’esistenza non più scandita dalle lancette ma bensì dal sentimento.

Un tempo dietro cui non ci possiamo nascondere perché – come dice Nino “non è mai troppo tardi, o nel mio caso troppo presto, per essere quello che vuoi essere“.
(Ferdinando Ceriani)

𝗣𝗥𝗘𝗩𝗘𝗡𝗗𝗜𝗧𝗔
- 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗕𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗣𝗮𝗰𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗣𝗲𝘀𝗰𝗶𝗮 𝟬𝟱𝟳𝟮 𝟰𝟵𝟱𝟭𝟲𝟭
𝗻𝗲𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱𝗶̀ 𝟲 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 (𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟲/𝟭𝟵) 𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀ 𝟳 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 (𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟲/𝟭𝟵 𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟵.𝟰𝟱)

𝗲𝗱 𝗶𝗻𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲:
- 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗕𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗠𝗮𝗻𝘇𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝘀𝘁𝗼𝗶𝗮 𝟬𝟱𝟳𝟯 𝟵𝟵𝟭𝟲𝟬𝟵 - 𝟮𝟳𝟭𝟭𝟮
(𝗺𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝗲 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱𝗶̀ 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟲/𝟭𝟵; 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲𝗱𝗶̀ 𝟭𝟭/𝟭𝟱; 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱𝗶̀ 𝗲 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟭/𝟭𝟯 𝗲 𝟭𝟲/𝟭𝟵)
- 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗕𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗶𝗹 𝗙𝘂𝗻𝗮𝗿𝗼 𝗣𝗶𝘀𝘁𝗼𝗶𝗮 𝟬𝟱𝟳𝟯 𝟵𝟳𝟳𝟮𝟮𝟱
(𝗺𝗲𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲𝗱𝗶̀ 𝗲 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱𝗶̀ 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟱.𝟯𝟬/𝟭𝟵.𝟯𝟬)

> 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝘁𝗮 𝗼𝗻𝗹𝗶𝗻𝗲 𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗶 𝘀𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗣𝗮𝗰𝗶𝗻𝗶 𝘀𝘂 𝗯𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝘁𝘁𝗼𝘃𝗲𝗹𝗼𝗰𝗲.𝗶𝘁

 
 

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