Tempo consigliato per la visita: almeno tre ore
Itinerario: Il convento dell'Osservanza di Colleviti - Villa Guardatoia - Villa Pupilli - Collecchio - Chiesa di S. Vito e Modesto - Monte a Pescia - La Chiesa di S.Bartolomeo - Villa delle Rose - Chiesa di S. Maria Assunta - Il Centro di commercializzazione dei fiori dell'Italia Centrale.
A sud di Pescia, dalla parte di ponente, si trova, quasi adagiato su un ridente colle, il Convento dell'Osservanza di Colleviti. Per raggiungere il complesso, sede oggi di una comunità di recupero, si può percorrere la bella strada della Marzalla, Via Dante Alighieri, che si sviluppa da via Galeotti, in prossimità del
vecchio Mercato dei Fiori, fino alla strada per il paese del Monte a Pescia. Una bella tradizione storiografica riporta una leggenda che vede nella località, detta la Marzalla, la stazione romana Ad-Martis, tra Lucca e Pistoia, evidenziata nella tavola Peutingeriana. In realtà non sappiamo se tale tradizione, peraltro seguita
da importanti storici, possa corrispondere al vero, ma è certo che la località Marzalla, percorsa dalla bellissima strada panoramica, è senz'altro una delle zone più belle di Pescia.
Arrivati sulla sommità del colle, si gode la vista del complesso dell'Osservanza di Colleviti. Contornata da alti e solenni cipressi, l'architettura del convento fu completamente ristrutturata nel Seicento per volere del Granduca di Toscana, Cosimo III, legato da profonda amicizia con il padre guardiano, Serafino Giani.
La chiesa, dedicata a S. Lodovico, esibisce, al suo interno, delle tele di importante fattura sei-settecentesca. La facciata è scandita da due ordini di finestre con un caratteristico portico: quello superiore un tempo serviva da vestibolo per la biblioteca e quello inferiore invece dà l'accesso al convento e alla chiesa.
Riprendendo la strada che costeggia i campi da tennis e voltando a sinistra, si giunge al crocevia con la strada che va verso i paesi di Collecchio e Monte a Pescia.
Questa è una delle strade più belle della campagna pesciatina. Nell'Ottocento la località era paragonata a Fiesole per la bellezza del paesaggio naturale e per le belle ville che vi erano situate.
Appena la strada si fa ripida, sulla sinistra, si incontra l'imponente dimora della famiglia Cecchi, una delle più importanti della città. Fatta ricostruire da Giovan Battista Cecchi, nella seconda metà del Seicento, la villa, chiamata "Guardatoia" per la posizione strategica in cui si trova, all'origine fu forse un insediamento di frontiera. Proseguendo la strada, che si consiglia di percorrere a piedi nelle prime ore della giornata, si possono ammirare splendide ville di carattere rurale. Prima di intraprendere l'erta collina è bene ricordare al gentile ospite che questa zona è chiamata "la cappella" da un'antica costruzione andata distrutta.
Qui la strada maestra sembra dividersi: a sinistra si può raggiungere Villa Chiari, splendida architettura settecentesca che fu della famiglia Forti; a destra, invece, si prosegue per Collecchio e il Monte a Pescia.
Alle spalle, proprio in prossimità della collina, si trova, circondata da un manto di bellissimi e centenari ulivi, la villa della famiglia bolognese dei Pupilli; uno dei suoi componenti fu il professor Cesare, Accademico dei Lincei.
Dopo un tortuoso percorso stradale si arriva a Collecchio dove è situata la rettoria, dedicata ai santi Vito e Modesto; l'architettura è spoglia ed è sprovvista di una vera e propria facciata; al suo interno l'altare maggiore esibiva una bella tela di Domenico Passignano, che rappresentava il Martirio dei santi titolari.
Superato un piccolo boschetto di castagni e acacie, dopo due tornanti è possibile scorgere l'affascinante paese di Monte a Pescia. Antica sede delle famiglie più importanti della città, è stato da sempre considerato uno dei luoghi più ameni e quindi ambiti della zona; alcuni storici locali dell'Ottocento lo consideravano la "Fiesole dei pesciatini". Il castello del monte a Pescia è un luogo davvero magico, il visitatore non si faccia ingannare dalla veduta caratterizzata dalle modeste dimensioni delle case; la posizione geografica, invece, come la conformazione urbana unita al castello di Pescia, testimonia una storia ricca di importanti episodi che risalgono al XII secolo.
Poche case arroccate sulla scoscesa collina costituiscono il centro del paese.
Percorsa la strada in pietra a forma di mulattiera, si giunge sulla piazza della chiesa. Sulla sommità, infatti, si trova la rettoria dei Santi Bartolomeo e Andrea.
Della struttura antica rimangono il bel portale in pietra con l'arco a sesto acuto e, in prossimità dell'angolo destro dell'edificio, una pietra incisa, forse il resto di una grande lapide del secolo XIII. La chiesa "del Monte" è famosa perché conserva la reliquia della "Santa Spina" della Corona di Cristo, che giunse in questa comunità da Firenze nei primi anni del Quattrocento. Al suo interno la chiesa mostra, in un'architettura completamente rinnovata nel XVIII secolo, quadri seicenteschi e nella lunetta di sinistra, di fianco all'altare maggiore, la statua che rappresenta S. Bartolomeo, di scuola robbiana. Incassata nel pavimento, al centro della navata, è posta la lastra tombale di Cristofano Cappelletti (consigliere e amico di Ferdinando I, Granduca di Toscana) che si dedicò all'industria serica ed aprì in Pescia molte fabbriche, adottando per primo un sistema detto nel Cinquecento "alla Bolognese".
Il paese assunse una certa importanza, quando, passando nel 1339 la Valdinievole sotto il dominio di Firenze, "il Monte" si trasformò in roccaforte fiorentina, posta sul confine con la Repubblica lucchese. Rimane della struttura antica delle mura un edificio alla porta del Paese.
In una bella giornata si può ritornare in città percorrendo l'antica mulattiera che unisce il paese di Monte al Castello di Bareglia e quindi al centro. Il percorso, oltre ad offrire alla vista ancora un panorama senza pari della città e della valle, tocca delle piccole ville rurali, come Barignano e Cafaggio. Superata quest'ultima, prima di arrivare al Castello, sul selciato, è collocato il "sasso del Vescovo": in antico, quando il Vescovo di Pescia, per la festa di S. Bartolomeo il 24 agosto saliva al Monte, soleva riposare su questo sedile naturale.
Ripercorrendo la strada di Monte a Pescia e superata via Dante Alighieri, si giunge alla via Lucchese. All'incrocio con via Dante Alighieri si può scegliere di compiere, nelle belle giornate di primavera, una passeggiata per l'antica mulattiera, ultimamente denominata "via della fiaba" che conduce al paese di Pinocchio: "Collodi".
Una volta giunti sulla Statale per Lucca, girando a sinistra per il COMICENT, si può osservare la Villa delle Rose, oggi sede di un bell'albergo, mentre sulla destra, prima di superare il cavalcavia della stazione, la villa ottocentesca dei Cedri del Libano. Di fronte ci appare la grande chiesa arcipretura di S. Maria Assunta del Castellare. Ricostruita intorno al 1879 dall'ingegnere lucchese Carlo Cervelli, si presenta ad una sola navata. All'interno della chiesa si trovano importanti opere d'arte. Degno di essere menzionato è il bell'altare barocco, dedicato al crocifisso seicentesco che si trova nella prima cappella a sinistra. Le pareti della chiesa hanno dei bei quadri che la tradizione attribuisce a Bartolomeo Orsi e ad Antonio Franchi.
A sud della chiesa, sulla sinistra, si erge imponente il moderno Mercato dei Fiori. Progettato negli anni Settanta dall'architetto fiorentino Leonardo Savioli, il grande complesso per la commercializzazione dei fiori fu terminato nel 1980 ed è ben visibile da tutti i luoghi della città. L'architettura fu concepita per accogliere, nella parte superiore delle coperture, un eliporto. La struttura si sviluppa per ben 40.000 mq., di cui 10.000 rispondono al padiglione centrale ove si svolgono le contrattazioni.