Il distretto floricolo interprovinciale deve ricominciare a funzionare il prima possibile. E' questa l'impellente necessità espressa dal mondo floricolo locale.
L'accordo sottoscritto da oltre 60 soggetti diversi il 19 maggio 2006 nella bellissima sala Maria Luisa di Palazzo Ducale, sede della provincia di Lucca, e che ha portato al riconoscimento del distretto da parte della Regione, non può essere certo disconosciuto.
La legge regionale che disciplina i distretti rurali prevede che l'accordo individui l'organizzazione attraverso la quale attuare il progetto di distretto ed il coordinatore con compiti di referente, che svolge attività di ordine organizzativo avvalendosi delle strutture degli stessi soggetti aderenti.
Nell'accordo sottoscritto nel 2006 il distretto è organizzato con un comitato ed il tavolo di concertazione, il comitato è guidato nella propria attività da un proprio regolamento mentre la figura del coordinatore viene identificata nella provincia di Lucca e nel comune di Pescia.
La legge prevede inoltre che il coordinatore ogni anno presenti alla Regione una relazione che dimostra l'attualità del progetto economico-territoriale che sta alla base dell'accordo stesso.
Per far ripartire il distretto dallo scorso mese di marzo abbiamo dato un seguito all'idea di rivedere i contenuti del regolamento per il funzionamento del comitato di distretto, così da giungere a nominare un Presidente che riscuotesse ampio consenso e seguisse programmi precisi.
In questo contesto, c'è stata l'attiva, vivace e costruttiva partecipazione degli Enti Pubblici e soprattutto delle Organizzazioni Professionali delle due province interessate, che credono fermamente nel preminente interesse di avere un distretto efficace.
Giunti però all'inizio dell'estate ritengo sia doveroso chiudere rapidamente la fase della discussione, in modo che il distretto possa iniziare a lavorare subito dopo la pausa estiva.
Per questo rivolgo il mio appello alla buona volontà delle Organizzazioni professionali, affinché si riesca a concludere rapidamente la prima fase della discussione in atto, che deve soltanto giungere ad avere una nomina plurima del Presidente con un suo programma di lavoro.
Contemporaneamente si dovrà portare avanti la seconda fase e cioè quella relativa alle modifiche delle previsioni generali d'organizzazione che governano attualmente il distretto e che porteranno alla stesura di uno statuto. Questo passaggio richiederà un tempo maggiore per i necessari confronti e mediazioni tra punti di vista diversi, che dovranno però corrispondere alle esigenze della filiera. Infine ritengo debba essere garantito l'impegno di Presidente e coordinatore nel portare gli aggiornamenti del progetto economico-territoriale, come definiti dai membri del Comitato e dal Tavolo di Concertazione, alla Regione il prima possibile, preferibilmente entro l'anno in corso.
Assessore all'Agricoltura
Roberto Franchini