Pescia, Città regionale dell'infanzia e del bambino, dopo la celebrazione, il 20 novembre, della giornata mondiale dei diritti dell' infanzia e dell' adolescenza, fa un ulteriore passo avanti nel riconoscimento dei diritti della fascia d'età più bassa della popolazione, approvando un protocollo proposto dall'Unicef che codifica ulteriormente impegni e opportunità.
Quindi, con questa adesione, l'amministrazione comunale passa dalla parte simbolica dell'azione dell'Unicef, che aveva invitato a colorare di blu un edificio ( il nido comunale il Cucciolo, nel caso di Pescia) a una serie di impegni ancora più dettagliati e circoscritti, per poter rientrare nel novero delle città con il "bollino" di realtà che rispettano e lavorano per la piena attuazione dei diritti dell' infanzia e dell' adolescenza.
La delibera di adesione al protocollo elaborato dal comitato italiano Unicef onlus, che si riserva successivamente di proporre progetti e iniziative ai comuni aderenti, è stata presentata alla giunta municipale dall' assessore comunale Fiorella Grossi ed è stata approvata all'unanimità.
In essa sono descritti i nove passi che ogni città amica dell'infanzia e dell'adolescenza deve compiere per avere questo riconoscimento. Alcuni di questi sono praticamente già stati inseriti in alcune determine e delibere già approvate, comunque inserite in un contesto di grande attenzione dell'amministrazione comunale guidata da Oreste Giurlani verso i più giovani, come testimoniano i circa 12 milioni di euro investiti per la messa in sicurezza delle scuole comunali e lo sforzo economico previsto per il recupero funzionale, ma destinato essenzialmente ai ragazzi, dell'ex-Mercato dei Fiori, senza dimenticare il fatto che il comune di Pescia da anni è città regionale dell'infanzia.
"Come abbiamo sempre detto- confermano Oreste Giurlani e Fiorella Grossi- guardiamo al futuro delle giovani generazioni pesciatine con attenzione e preoccupazione, per cui questa adesione è la naturale conseguenza e proseguimento di un percorso da sempre orientato per migliorare la qualità della vita dei più piccoli e delle loro famiglie, a cominciare dal massimo rispetto per i loro diritti e le loro aspettative".