Cisono voluti gli uomini della Protezione Civile del comune di Pesciaper ordinare le file e assistere i pensionati in coda nell'unicoufficio postale aperto della città, nei pressi del ponte Europa, nelprimo giorno di consegna delle pensioni per il mese di marzo.
Unasituazione che non è piaciuta al sindaco di Pescia Oreste Giurlaniche più volte nella mattinata ha verificato che tutto procedessebene, ma rilevando appunto i tanti problemi , ricevendo poi nel restodella giornata una serie di telefonate e messaggi con cui questepersone, ovviamente non più giovanissime, hanno manifestato ilproprio disagio per una situazione poco rispettosa della lorocondizione legata all'età.
" Sonoil primo a sapere che la nostra nazione sta vivendo uno dei momentipiù difficili della sua storia- commenta il sindaco di PesciaGiurlani-, ma ci sono delle priorità e bisogna essere coerenti. Nonè rispettoso degli anziani farli stare ore in coda, sbattere aqualcuno di loro la chiusura della porta alle 13,30 senza tenereconto della fila fatta, ma soprattutto contrasta con il mantra cheviene ripetuto da settimane ormai che tutti devono stare in casa, amaggior ragione quelli più anziani".
Ilprimo cittadino rivolge questa protesta ai vertici nazionali dellePoste, non certo ai dipendenti dell'agenzia di Pescia, che,evidentemente, applicano le direttive ricevute.
" Idipendenti di Pescia delle Poste non hanno ovviamente colpa, ma ivertici nazionali della struttura dovrebbero valutare meglio laricaduta delle loro scelte- conclude Oreste Giurlani-. Come perl'economia, i nostri rappresentanti parlamentari dovrebberooccuparsi di questa problematica, perché vedere anziani al freddo,che sfortunatamente è tornato in queste ore, delusi dal non avereriscosso quanto loro dovuto e necessario per tirare avanti, non èuna bella situazione. Non tutti hanno l'accredito in banca o lecarte prepagate per evitare una fila al freddo, dobbiamo pensare aloro, in via prioritaria".